Wednesday 8 November 2017

La cultura ha dei begli occhi



Arezzo, Museo Archeologico. Figure rosse su sfondo nero. Luogo e tempo diversi. Immagini simili che sono un richiamo alla stessa origine. Un invito troppo forte per resistergli per me che ormai preferisco vivere nel passato piuttosto che nel presente. Non è che le immagini dei ricordi si sovrappongano allo scenario in cui cammino per renderlo confuso. E' più una questione di sensazioni. E di sentimenti. E' sempre una questione di sentimenti, sentimenti che rendono confuso lo scenario dei miei desideri. Sul cratere di Euphronios, Eracle e Telamone sbaragliano le Amazzoni, figure rosse come rossi sono i sentimenti più accesi.

Londra, British Museum. Altre figure rosse su altri vasi neri, mentre la tua voce mi guida attraverso le sale. Ma il loro rosso non è così acceso, e il nero dei loro sfondi è più denso e profondo. E contro lo sfondo nero della mia confusione è l'Amazzone che sbaraglia con la sua voce i miei sentimenti strettamente imbrigliati.

Cambridge, The Elm Tree. La memoria corre indietro al luogo dove ci siamo incontrati per la prima volta. Cambridge, con i suoi canali percorsi da lente barche dal fondo piatto. Cambridge, con le guglie dei suoi college, dove mi dici che per il bene di tua figlia non hai intenzione di lasciare un uomo che non ami e che non ti appaga come donna. Un matrimonio affrettato perché tuo padre potesse vederti sposata prima di morire e morire felice. Il retrogusto bruciato della ale di un pub inglese si mescola al sapore di bruciato della mia rinuncia: non sono il tipo che cerca compromessi, o che si accontenta di possedere qualcosa solo in parte. O tutto o niente, sono fatto così. Quel giorno avrei lasciato tutto per seguirti, se tu me lo avessi chiesto. E forse me lo avresti chiesto se non avessi posto una barriera fra te e il mio desiderio di averti.

Londra, Shakespeares Head. Un altro balzo in avanti. A quei primi ricordi che il vaso attico ha riportato alla mia mente, a quel giorno a Londra dove ti ho rivista ormai con la consapevolezza di essere circondato da persone prive di sapore. C'è ancora il desiderio, la necessità di avere nella mia vita qualcuno che sia speciale al di là del significato vuoto che oggigiorno viene dato a questa parola. C'è ancora la speranza che tu ne abbia avuto abbastanza di una vita di facciata. Ma nel ricordo sporcato di sentimenti le figure sui vasi sono nere e lo sfondo è rosso. Un'occasione che lascio passare senza il tentativo di coglierla, un pomeriggio in Holborn trascorso a bere in un pub dai grandi spazi, fingendo entrambi di credere ancora che saremmo finiti a letto insieme. Non è forse questo il motivo per cui abbiamo iniziato a frequentarci, per appagarci con del sesso clandestino? Eppure non è ciò di cui abbiamo bisogno: ci siamo incontrati tante volte ma non è mai successo, perché non ci serviva. Ma non permettiamo che tale consapevolezza ci leghi in qualcosa che non vuoi. Mi sono imposto troppe volte nella mia vita, non voglio portare questo fardello una volta ancora.

Roma, Stazione Colosseo. Un altro ricordo, più recente, l'ultimo. A passeggio per i Fori Imperiali, ed ancora la tua voce narrante che fa da filo conduttore ai miei sentimenti contrastanti. Non ci sono figure nere, qui. Lo sfondo al nostro dialogo è di tanti colori. Ti racconto due anni intensi ed inutili in poche frasi, tu mi racconti un unico fatto della tua vita. I colori sanguinano nel nero dei miei sentimenti. E' ciò che succede quando un uomo e una donna passano sufficiente tempo insieme: o arrivano ad odiarsi, o giungono ad amarsi. O a credere di amarsi, ma questo poco importa quando una storia comincia, lo sai bene. Come una di quelle barche dal fondo piatto la corrente ti porta via, mentre la mia rinuncia si risolve in niente, si trasforma in beneficio per un uomo che non conosco. Un uomo che hai incontrato di recente e per il quale lasci tuo marito. Il sapore di bruciato torna sulla mia lingua, come quella sera d'inverno che passammo a bere a Cambridge. Ti guardo, nascondendo ciò che penso in un sorriso, ed in te vedo Clintennestra ed Elettra allo stesso tempo.


L'unico ricordo chiaro, mentre sono solo e in piedi davanti al vaso di Euphronios, è quello dei tuoi occhi. Quegli occhi che ho fotografato a Londra. Tutti gli altri ricordi sono solo rossi e neri confusi, i quali solo a tratti si formano in immagini.

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