Sunday 22 October 2017

Misoginia 13

Cazzo! Mi sono dimenticato di prendere le mie pillole e mi è di nuovo salita la misoginia. Ed ora sono qui, seduto a sorseggiare un bicchiere di rosso comprato in vineria, mentre ascolto la pioggia che cade a scrosci, a pensarti. E ti immagino fra qualche anno, tu che hai rotto tutti gli schemi, arrenderti alla biologia. In preda ad una forma lieve di Sindrome dell'Utero Urlante a cui ti opponi ripetendoti che ormai cominci ad avere troppi anni per avere un figlio, quando in realtà è ai problemi che creerebbe al tuo lavoro che pensi. A vivere stabilmente in una di quelle nazioni costruite sull'ipocrisia ma che permettono ai ricercatori di avere una carriera, purché si conformino nel parlare e nel pensare al Pensiero Comune. Non certo sposata, perché nel matrimonio non ci hai mai creduto anche se non hai la più pallida idea di cosa realmente significhi, ma comunque non va di moda e quindi ti sei accomodata in una "relazione stabile"; un ricercatore anche il tuo lui, ovviamente, perché gli interessi comuni sono fondamentali, in una relazione (stabile); con un QI probabilmente un po' più basso del tuo (ma non lo sa), e con una posizione accademica migliore della tua, perché difficilmente puoi trovare un uomo in grado di accettare la tua superiorità. Entrambi troppo impegnati lavorativamente per aver tempo di vivere niente altro che gli eventi di società importanti per la vostra immagine. Ti immagino a ripetere come un mantra che sei finalmente soddisfatta, appagata, quando invece hai solo ripiegato sull'ultima scelta possibile per offrire al mondo la giusta immagine di te, dopo che ti sei resa conto di aver buttato alle ortiche tante possibilità di essere felice.

Spero di sbagliarmi, spero che si tratti solo della misoginia troppo alta che non mi fa funzionare bene il cervello... sai, l'età che avanza, la prostata e tutte quelle menate... perché se veramente dovessi venire mai a sapere che ho visto giusto proverei solo pena per te. E se ti conosco giusto un poco, la pena da parte del tuo prossimo è sempre stato qualcosa che detestavi.

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