Thursday 1 September 2016

Fai una passeggiata dove e' selvaggio


Ho una nuova storia da raccontarvi, amici miei. Una di quelle da ascoltare seduti tutti insieme sorseggiando del buon vino, in silenzio, ponendo attenzione ad ogni parola. Non e' una di quelle storie belle che allietano il cuore, perche' e' la storia di Chiara che fu violentata dal patrigno per la prima volta quando aveva undici anni. Ed e' la storia di Ukake, i cui genitori furono uccisi per odio religioso in Nigeria. E' la storia di Marta che sbaglio' la dose di tranquillanti e fece appena in tempo a chiamare l'ambulanza, ed e' la storia di Maria che cerco' veramente di uccidersi con le pasticche ma che fu salvata dalla sua amica. E' un racconto che parla di Muhammad, che venne a lavorare in Italia ma che un giorno fu preso dalla polizia con in tasca un foglio dell'ospedale che attestava la sua nazionalita' e rimandato in Marocco. E' la storia di Jessica, nella cui mente crebbe la convinzione di non potersi fidare di nessuno e che consumo' la sua vita nella paura del prossimo. E' la storia di Ismail, che dormiva per strada, e quella di Sokol, che uccise il padre a colpi di badile. E' la storia di Katia, che divenne anoressica e si stava lasciando morire di fame, ed e' la storia di Bianca, che si prostitui' da giovane e che ancora non riesce a venire a patti con se stessa dopo tanti anni.

E' una storia senza un finale, la storia di persone che forse conoscete. E' il racconto di persone che si confondono nella folla che vi scorre intorno e vi sfiora, un racconto che potreste ascoltare dalle loro labbra se solo voleste porvi attenzione.

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