Tuesday 24 March 2015

Io sono gia' morto




Apertosi la via oltre lePorte di Ferro
Sconfitti i Guardiani delle Mura d'Ombra
Camminando fin oltre il Pozzo del Sangue
Giunto e' il Guerriero dei Sogni,il monaco-guerriero
A fronteggiare il Trono Nero, su cui assiso e' il
Signore del Dolore.
Rossa di sangue la spada, nera di tenebre e'
la vasta sala.
Unica testimone la luna - riversa il suo sguardo
luminoso ai piedi dei due contendenti.
>>Io sono il Guerriero dei Sogni, monaco-guerriero
Io sono un ideale, e tu sei gia' morto. Non serve ti trafugga.<<
La lama torna a riposare nel suo fodero
Mai piu' sara'sguainata - perche' un ideale e' piu' forte
di qualunque armata.
E il monaco-guerriero si siede, incrocia le gambe e riposa.
Non si teme colui che gia' e' morto - il Signore del
Dolore niente puo'
Perche' un ideale non si puo' fermare.


Con tre passi giunge a portata del suo bersaglio. Ma la lama rientra nel fodero e i raggi di luna spengono i loro riflessi sul suo filo. L' ombra sul trono non si rilassa, ne' si fa piu' tesa. Nella luce lunare che si riversa dai lucernari, le due figure sono ombre nelle tenebre, una assisa sul trono, l'altra in piedi di fronte alla prima. Entrambe immobili. Le tenebre nascondono i confini della sala. Un ultimo movimento nel buio, un rantolo di morte, poi torna il silenzio.
Sporgendosi verso il guerriero, l'ombra assisa sul trono raschia la tenebra con la sua voce: -Infine il Guerriero dei Sogni e' giunto.- Una vena di divertimento conferisce minaccia alla voce.
-Non il Guerriero dei Sogni, ma il monaco-guerriero e' ora davanti a te,
-Guerriero dei Sogni... monaco-guerriero... non cambia niente.- Un tono quasi annoiato. -Posso ucciderti prima che tu riesca a fare una singola mossa.
-Tu non puoi uccidermi, perche' io sono gia' morto.
Un breve silenzio, poi la voce raschia il buio nuovamente, venata di rabbia questa volta. -Posso annichilire il tuo corpo, posso riempirlo di cosi' tanto dolore che la tua mente esplodera' in migliaia di frammenti. Cosi' tanti che non potrai mai ricomporla. Non hai nessuna possibilita' di uccidermi!
-Io non sono qui per ucciderti. Sono qui per sconfiggerti. E questo l'ho gia' fatto, senza bisogno di ucciderti.
-E come puoi rovesciarmi da questo trono?- chiede l'ombra divertita.
-Non te ne rendi conto, ma il processo e' gia' cominciato. In molti mi hanno visto entrare, in questo momento c'e' chi vede che io sono arrivato fino a te. La sfida e' stata lanciata, e tu non sei stato in grado di fermarla. Uccidi pure il mio corpo, ma non mi fermerai. Perche' io non sono questo corpo, ma un ideale. Se uccidi il mio corpo, altri raccoglieranno l'ideale. In molti sanno gia' che non sei irraggiungibile, che non sei intoccabile, e la voce viaggera' veloce.
"Sei gia' stato sconfitto, anche se non lo vuoi accettare.
Un sospiro, quasi un grugnito. La figura sul trono torna ad appoggiarsi indietro contro lo schienale.
-Uccidendoti-, pondera poi nel buio, -farei di te un martire, e gli uomini correrebbero a raccogliere la tua bandiera. Ma posso imprigionarti ed esporti come un trofeo, e gli uomini compatirebbero la tua debolezza.
-Hanno visto che sono arrivato sufficientemente vicino per infliggerti il colpo finale e che ho deciso di non farlo. Catturami, e tutti penseranno che ne sei stato capace solo perche' io l'ho permesso. Imprigiona pure questo corpo, ma non potrai umiliarlo col dolore ne' con la paura di sottrargli qualcosa, perche' essendo gia' morto non c'e' niente che io tema di perdere. Rinchiudimi e non otterrai alcunche', perche' non puoi impedire a un'idea di correre libera.
Il silenzio cala una volta ancora e si protrae nelle tenebre. Le due ombre, l'una seduta e l'altra in piedi, si fronteggiano immobili. Un rivolo di sangue, lentamente, scorre dall'oscurita' nella pozza di luce lunare. Unica prova di un confronto mortale da poco conclusosi.
-Entra al mio servizio-, mormora l'ombra sul trono. -Avrai poteri superiori a quelli di ogni altro uomo mai vissuto in questo Impero. Dovrai solo indicare cio' che desideri e lo avrai: uomo, oggetto o animale. Potrai avere qualsiasi cosa si trovi fra i Bordi del Cielo e i Confini del Sottomondo. Ti daro' l'immortalita' e sarai adorato come un Dio!
-Tu non hai niente che possa interessare un morto.
-Tu non puoi colpirmi! Non hai mai avuto la possibilita' di infierire quell'ultimo colpo!
Con un movimento lento e fluido, senza muovere le braccia ma solo piegando le gambe, il monaco-guerriero si abbassa a sedere. Incrocia le gambe e resta immobile davanti al trono. -Io ti ho gia' ucciso. Ho ucciso la paura che dominava il cuore degli uomini e li obbligava ad obbedirti. Adesso sono liberi, perche' sanno che ti si puo' sfidare. E cio' che puo' essere sfidato puo' anche essere sconfitto. Non avranno piu' paura di morire, perche' l'ideale e' in loro. Non ti saranno piu' asserviti, perche' non erano asserviti a te ma alla loro paura: io ho ucciso la loro paura ed uccidendo quella parola ho ucciso te.
Le due figure sono nuovamente immobili: una in alto sul trono, l'altra seduta in terra. Nuovamente le tenebre sono silenziose. Il sangue, nero nella luce lunare, ha smesso di scorrere.

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