Saturday 8 February 2014

Andando...

La domenica, andando alla messa/incontrai i miei amatori..

   No, niente del genere. Per cominciare è successo stamani ed è sabato, poi non ho amatori. Potrei avere delle amanti, ma, al di là che sono monogamo per pigrizia, la mia donna è alquanto abile coi coltelli. Quindi... no grazie. E neanche stavo andando alla messa bensì in banca (sempre di un tempio si tratta) a versare un assegno che HM Revenue & Customs mi ha inviato per il rimborso di tasse pagate in eccesso nell'anno fiscale 2011/12. Un viaggio di meno di dieci minuti a piedi. Che tipo di persone si possono incontrare in 10 minuti? I londinesi, ovviamente. Del resto siamo a Londra. Io, per lo meno, sono a Londra, voi non lo so. Spero per voi che vi stiate godendo la vita in qualche altro luogo.
   Ma parliamo dei londinesi. Il londinese, questo sconosciuto. Non credo si possa definire il londinese medio, data la miscellanea di popoli da cui i residenti provengono. Ma definiamo come londinese colui che vive a Londra (non credo ci sia altro modo). Una delle caratteristiche comuni ad un gran numero di londinesi, ma potrei anche azzardare di dire alla maggioranza dei londinesi, è la sporcizia. Sporcizia personale, sporcizia del luogo dove vivono, sporcizia che lasciano a giro. Non sempre le si trovano tutte insieme, ma spesso e volentieri sì. E in aggiunta ad altri tipi di sporcizia ancora.
   Ed arriviamo al tragitto da casa mia alla banca; come già detto sopra meno di dieci minuti di cammino. Faccio giusto cento metri e incrocio una coppia sulla sessantina che arriva da una traversa. E, mentre la moglie avvia allegramente una conversazione al telefono, il marito tira sù dal profondo del petto con una espettorazione raschiante e rumorosa un bel catarro e lo sputa in strada. Vi giuro che ho udito distintamente lo spat! di quando si è spiaccicato sull'asfalto. Procedo oltre disgustato, con una gran voglia di girarmi e dirgliene quattro. Ignaro che il peggio mi stava aspettando più avanti.
   Sbucando da un passaggio pedonale fra due edifici raggiungo Green Street, una versione indo-pakistana di Oxford Street, con negozi di abiti indiani dai colori sgargianti, negozi di home goods con pentole, asciugamani e altri articoli esposti direttamente allo smog della strada, e macellerie totalmente sprovviste di banchi-frigo per la carne che vendono (e probabilmente non hanno neppure la cella frigorifera nel retro). Come procedo sull'ampio marciapiede vedo un uomo davanti a me che si arresta, si porta una mano al naso per chiudere una narice, si piega in avanti (non più di tanto) e soffia. Quindi ripete l'operazione con l'altra narice e, questa volta, il moccio gli finisce direttamente sulle scarpe. La prima volta non so, in quanto si è chiuso la narice destra con la mano sinistra ed ha tenuto il braccio sotto il naso...
   This is London. Enjoy.
   Mi ha ritirato un poco su di morale vedere lo smoccicone che, troppo intento nel pulirsi la mano sui calzoni,haè camminato direttamente in una pozzanghera, la tipica pozzanghera londinese, che sui marciapiedi arriva per lo meno a metà altezza delle scarpe.
   E questo non è certo il peggio di ciò che puoi vedere per le strade di Londra. Certo, nei quartieri posh se ne vedono molte meno, in quelli turistici quasi nessuna dato che ci trovi solo turisti, che per quanto cafoni possiedono quasi sempre una cultura e una educazione superiori alla media londinese. Ma se vi addentrate nei quartieri dove i londinesi vivono, niente a che vedere coi quartieri dove il sole del buon Dio non da i suoi raggi, ne vedrete di belle. Basta non rifiutarsi di vedere.

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