Tuesday 8 October 2013

Addendum a "Non fidatevi"

Ho chiuso il post intitolato Non fidatevi con la raccomandazione a non fidarsi di nessuno in Gran Bretagna. Non era inteso nel voler dichiarare che nessun individuo di questa nazione sia indegno di fiducia, ma probabilmente hanno un modo tutto loro di mantenere la parola data. Lo stesso Mussolini, commentando il fatto che Churchill manco' alla promessa di salvarlo sia dai tedeschi che dai partigiani, disse ad un suo gerarca che glielo aveva fatto notare: "Che ci vuoi fare? Sono inglesi."
In pratica, se gli conviene mantengono la loro parola; se non gli conviene la mantengono solo se puoi portarli in tribunale. E dopo questo commento un breve addendo alla vicenda del mio amico, che da mesi faceva inutilmente notare, sia al suo manager che all'agenzia per cui lavora, che ogni settimana gli mancavano dei soldi. Non aveva modo di verificare a cosa fosse dovuto perche' non gli consegnavano le buste paga: altra bella prerogativa che le ditte hanno in questa nazione "piu' civile". Bene, ieri le ha infine ricevute ed ha potuto controllare a cosa fosse dovuto l'ammanco. Primo: la paga oraria concordata di 8,50 sterline e' stata cambiata in 8,03 sterline. Secondo: senza dare alcun avviso, sin da meta' luglio, l'agenzia ha alzato la tariffa per tenuta contabilita' che fa pagare a tutti i dipendenti  settimanalmente da 13 sterline circa a ben 20. Come se i restanti 11,50 pounds per ogni ora da loro lavorata che riceve dalla ditta/cliente non fossero abbastanza. Una breve indagine fra gli altri Agency Guys mi ha permesso di stabilire che tale aumento non e' stato applicato a nessun altro. Sara' un caso che lo abbiano fatto all'unico straniero?

Ogni tanto mi rileggo quello che ho scritto precedentemente, e poi cerco di osservare quanto piu' obiettivamente possibile gli avvenimenti a ritroso. Persone che si siano comportate correttamente con me ne ricordo poche. Ne ricordo molte che hanno mancato spudoratamente alla parola data, in un menefreghismo totale per le altre persone e per il loro stesso valore come uomini. Di persone che, dopo aver fatto una promessa, anche quella banale di telefonarmi per darmi avviso di qualcosa, abbiano fatto cio' che avevano detto, non ne ricordo nessuna.

7 comments:

  1. Alla mattina, come al solito, scorro i feeds RSS e leggo i post di Bisanzio... :)

    Oh, Bisa', io non metto in dubbio quanto dici e la tua esperienza, d'altronde tu sei qua da piu' di me, ma mi viene anche da dire che secondo me sei stato abbastanza sfigato.

    Io ho avuto a che fare con poche persone inglesi. Essenzialmente, persone che mi han fornito servizi, l'agente immobiliare (che metto a parte, escluso dagli altri servizi, capirai tra poco), e i contati sul lavoro, colleghi ed amministrativi.
    Per adesso, l'unico che ha fatto il furbo, tra questi, e' stato l'agente immobiliare.
    Le buste paga le ricevo regolarmente, e ci sono segnati i soldi che esattamente pensavo di prendere. Non un pound in piu', non un pound in meno. Tutto quello che e' stato annunciato in fase di interview si e' verificato. Tutte le persone inglesi che mi hanno offerto servizi hanno fatto cio' che avevao detto avrebbero fatto, anzi, ho avuto risposte migliori da autoctoni (che hanno preso in mano un problema e l'hanno risolto) piuttosto che da altri (che banalmente mi rimbalzavano).

    Vedremo il prosieguo...

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  2. Sfortunato? Forse volevi dire che le vado a cercare :D e magari e' anche vero. Non sono bravo a mordermi la lingua. Ma gli ultimi due casi raccontati non sono successi a me ma a persone che conosco. E di persone con esperienze simili te ne posso fare una bella lista, fra italiani, britannici e di altre nazionalita'. E' probabile che a te non capitera' mai niente di simile, ne' tanto meno a uno dei tuoi colleghi, perche' la differenza sta nel settore in cui lavori, principalmente. Certi atteggiamenti sono direttamente proporzionali al livello della crisi economica e vanno a colpire prima i settori piu' deboli, come agricoltura, orticultura e alberghiero. Dove per piu' deboli intendo con personale impiegato dotato di minor potere di contrattazione. Sta succedendo pari pari quello che ho visto succedere in Italia, solo che mi pare che qui il processo sia molto piu' veloce.
    In quanto ai servizi non c'entrano niente. Nel caso specifico tu sei il cliente e come tale vieni trattato. Forse nel post non stato chiaro, ho dato per scontato che il lettore ricordasse a cosa facevo riferimento, e cioe' al mondo del lavoro (una sua parte per lo meno) quando tu sei quello che va a bussare in cerca di lavoro o addirittura quando ti vengono a cercare dopo aver letto il tuo CV da qualche parte. E' una situazione che richiama quella dei metalmeccanici italiani fino a qualche anno fa. Loro riuscivano ad ottenere tutto, le altre categorie si attaccavano al tram. Faccio notare che i metalmeccanici si sono sempre girati dall'altra parte e alla fine sono venuti a prendere anche loro.
    A buon intenditore...

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  3. Probabilmente hai ragione quando dici "Certi atteggiamenti sono direttamente proporzionali al livello della crisi economica e vanno a colpire prima i settori piu' deboli". Io, dal mio punto di osservazione, non me ne sono ancora, per fortuna o purtroppo, reso conto.
    Se la china restera' discendente, allora anche nel mio settore prima o poi si arrivera' a un peggioramento generale delle condizioni (il tuo "a buon intenditor", tanto per capirci), se invece, come spero, prima o poi si uscira' da questa spirale discendente (queste fasi sono cicliche) allora, magari, succedera' il duale.

    Ho inteso che tu sia partito dal mondo del lavoro nel tuo post, ma poi arrivi a conclusioni generalizzate, che secondo me sono sbagliate.
    Nel mio commento infatti ho parlato, in generale, della mia esperienza (anche se limitata, parziale, breve) nei confronti dei britannici, e tra questi ci sono stati anche fornitori di servizi. L'equazione "cliente = trattato adeguatamente e in modo trasparente" e' sbagliatissima e non va affatto data per scontata, potrei farti parecchi esempi presi dalla mia "vita precedente" che la confutano, e quindi non e' sbagliato, secondo me, sottolinearla, soprattutto dovendo fronteggiare una tesi come la tua, che vuole che gli inglesi siano tutti scorretti, falsi, spergiuri e menefreghisti.

    Quando ti lanci in simili generalizzazioni compi lo stesso tipo di errore che tu (giustamente!) stigmatizzi in quegli italiani che dicono che siamo tutti corrotti, egoisti, indolenti ed incivili.

    La tua "missione evangelizzatrice" (perdonami se uso questo termine religioso che penso ti dara' un po' fastidio) nei confronti degli Italiani espatriati, nell'aprire loro gli occhi e nel dire loro che sono capitati in un posto che non ha niente da invidiare a quello da cui sono partiti soffre, secondo me, degli stessi limiti degli atteggiamenti assolutisti che critica.

    Hai perfettamente ragione se dici che in Italia ci sono ottime risorse, che dobbiamo smetterla di sminuirci, che nessuno all'estero "lega i cani con la salsiccia" (situazione di estrema opulenza e benessere), che il mondo perfetto non esiste e che l'UK ha anche parecchi problemi, ma onestamente non capisco questa continua rabbia, questa furia moralizzatrice e distruttrice che si accanisce nei confronti del paese che ti sta, bene o male, ospitando.
    Avrai sicuramente le tue buone ragioni, Bisanzio, che non pretendo che mi illustri, ma ti invito, davvero, a pensarci un po' su. Magari, un po' meno arrabbiati, si sta anche meglio! :)

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  4. "La loro moralita' non e' la vostra moralita'; la loro vita non e' la vostra vita; ne' lei sarebbe in grado di capirlo." Cosi' scriveva Lord Byron nel rifiutare la commissione di un editore inglese per scrivere un libro sui costumi italiani. La frase la puoi leggere anche a parti invertite: abbiamo moralita' diverse, quindi non aspettarti che vedano come sbagliati certi comportamenti che per te lo sono. Di conseguenza, non puoi fidarti. Non mi metto ora ad affermare quale sia migliore o piu' corretta o piu' umana, ti dico semplicemente che preferisco quella in cui sono cresciuto. Tieni pero' conto che il liberismo che sta distruggendo l'economia europea e con essa il suo tessuto sociale, partito dagli USA con Reagan, ha messo il piede nella porta di casa nostra proprio in UK grazie alla Thatcher, culo e camicia con Reagan. Se ci fai caso potrai notare che certi atteggiamenti dannosi per una vita "piu' umana" qui erano gia' presenti quando da noi neanche riuscivamo ad immaginarli: negozi apperti 24/7, la scomparsa del concetto tradizionale di famiglia (mettendoci dentro anche i legami e la cura dei genitori anziani), la disparita' economica fra classi sociali, la privatizazzione (ovvero la svendita ai soliti noti) dei servizi fondamentali per la societa' quale telefonia, acqua, energia.

    In quanto alla mia rabbia, ti assicuro che e' tutta rivolta verso noi italiani. Mentre ho un profondo disprezzo per chi, in questo paese, essendo affetto da una profonda ignoranza e dalla vigliaccheria di guardare in faccia alla realta', cerca di farmi la morale. L'unica sostanziale differenza in positivo con l'Italia, e' l'offerta di lavoro (non so per quanto), e se mi hanno dato un lavoro (pagandomi piu' dei miei colleghi inglesi) non e' certo per carita' cristiana. Quindi no, questo paese non mi ospita: tu fai lavorare i tuoi ospiti? Questo paese mi ha offerto un lavoro e me lo ha offerto perche' gli conveniva darlo a me invece che a un altro. Lo stesso vale per te. Non dico che cio' ci autorizza a razziarlo, ma neanche intendo lasciarmi guidare da un senso di inferiorita' verso persone a cui non sono di certo inferiore, non intendo farla passare liscia a qualcuno pieno di risentimento immotivato e nel tentativo di sentirsi meno miserabile a miei spese mi venga a dire "you're just a small immigrant came here looking for a job" (successomi giusto ieri), ne' intendo riempirmi di gratitudine immotivata (dato che essendo straniero ho dovuto dimostrare il doppio del normale per ottenere quel poco che ho ottenuto).

    In chiusura, su un tono piu' quieto e leggero, ti dico che il termine "evangelizzazione" non mi infastidisce affatto. Solo mi pare eccessivo, anche se spendo molto tempo predicando e cercando di non razzolare male..

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  5. Bisanzio,
    scusa se ti rispondo con tanto ritardo.
    Onestamente non pensavo di arrivare a meritare il tuo "profondo disprezzo" e ad essere definito pieno di "profonda ignoranza" e "vigliaccheria".
    Non volevo "farti la morale". Ho solo scritto che, secondo me, se tu cercassi e trovassi qualcosa dentro te stesso che potesse affrancarti da tutta la rabbia che esprimi (e che evidentemente hai) vivresti meglio.
    Comunque, tant'e'.

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  6. "Mentre ho un profondo disprezzo per chi, in questo paese, essendo affetto da una profonda ignoranza e dalla vigliaccheria di guardare in faccia alla realta', cerca di farmi la morale." Questa frase non era assolutamente riferita ne' a te ne' ad altri italiani. Mi spiace si sia prestata a fraintendimenti e mi scuso, sia con te che con altri che possono essersi offesi. Nello scriverlo avevo in mente una cerchia ben precisa di britannici di mia conoscenza, pronti a fare la morale ai migranti ma non disposti ad ammettere che certi problemi ci sono anche qui, sebbene li abbiano sotto gli occhi. E quando glieli additi non rispondo, per poi attaccare con frasi tipo "You're just a small migrant came here looking for a job." L'ignoranza e' ammissibile, ovvero non conoscere altre culture, rifiutare di imparare no. Questo suscita in me disprezzo. Non vedere i propri difetti e' normale, aggredire chi te li mostra e' vigliaccheria. E questo suscita in me disprezzo.

    Spero di essermi chiarito.
    Hai ragione riguardo la rabbia che provo, e hai ragione che vivrei meglio senza. Mi viene ripetuto da anni. Ma in questo la penso come Malcom X:
    "Di solito gli uomini quando sono tristi non fanno niente: si limitano a piangere sulla propria situazione. Ma quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose."

    Sono un cane rabbioso e capita che sia spiacevole starmi vicino. Me dispiaccio e me ne scuso, ma non intendo fare niente per cambiare la situazione.

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  7. Bisanzio,
    sono francamente contento di avere frainteso. Maglio, molto meglio cosi'.
    Nella tua ultima frase sta una grande differenza tra i nostri caratteri. Io a vivere arrabbiato non riesco. Essenzialmente io, come carattere, cerco la serenita' (parola logora e abusata, ne convengo). Razionalmente capisco che e' un mio grosso limite.
    Probabilmente un uomo equilibrato sta a meta' tra me e te. :D

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