Tuesday 2 July 2013

Fermiamo la vivisezione! E perche'?

      Ogni tanto leggo qualche articolo o proclama anti-vivisezione. L'ultimo e' di ieri sul Blog di Beppe Grillo. Non voglio entrare nel merito morale del se sia giusto o meno (della moralita' me ne frego, in questo caso). Non voglio neanche discutere di chi li chiama "fratelli animali" (sara' per questo che tutti dicono che tua sorella e' una troia?). Non voglio adesso documentarmi sul perche' vengono usati gli animali per testare i farmaci quando "ci sono altri metodi" (un ratto da laboratorio puo' costare dalle 25 alle 50 sterline, qui a Londra, e a parer mio le case farmaceutiche risparmierebbero quei soldi volentieri se potessero usare un bel software). Qui voglio porre due domande. Non che le ponga ad un vasto pubblico, ma pazienza. 
       La prima domanda. Voi animalisti, perche' avete iniziato ad usare per estensione la parola "vivisezione" anche per i test medici sugli animali? In origine il significato della parola era diverso. Pero' cosi' fa piu' presa sulle persone, vero? 
       La seconda domanda. Voi animalisti, perche' sui vostri website e volantini e pubblicazioni varie mettete sempre le foto di oranghi e scimpanze' e cavalli e cani? La sperimentazione animale a scopi terapeutici e' veramente ridotta ai minimi termini su queste specie. E' costosissima e richiede permessi non facili da ottenere. La sperimentazione si svolge per lo piu' sui ratti. Esatto, quello "schifoso" animale che cercate di estirpare dal pianeta, che uccidete a milioni ogni anno spargendo esche avvelenate che spesso vengono mangiate dai cani. Dei ratti non parlate mai nelle vostre filippiche. Anche loro farebbero poca presa sull'immaginario collettivo, vero?

       Immagino che tutti voi animalisti, della prima e dell'ultima ora, siate sempre attenti a comprare oggetti tipo make up e vestiario i cui controlli sulla tossicita' non abbiano richiesto di sperimentarli sugli animali. Immagino che controlliate tutta la filiera, non solo il prodotto finale. Cioe', e' ovvio che per fare il maglioncino di lana non hanno fatto soffrire alcun animale (forse la pecora o l'alpaca, magari, venbgono stressati, ma giusto un pochetto), ma avete controllato per i coloranti? Siete sicuri dei coloranti? O delle fibre sintetiche di quella bella T-shirt che avete appena comprato ad un concerto anti'global? O della cipria che spargete a chili sui vostri nasini?E se siete di quelli cosi' attenti, sicuramente non comprerete niente che provenga dalla Cina, dato che di cio' che succede la' non si sa niente. Come dite? Che oggigiorno e' impossibile evitare la Cina? Gia', come e' impossibile evitare gli stronzi...
        Chiudo con una richiesta. Il prossimo volantino che stampate, il prossimo articolo che pubblicherete sul web, per favore, corredatelo con un minimo di bibliografia scientifica. Aggiungete qualche fonte. Non vi limitate a scrivere "gli scienziati hanno detto", "gli scienziati hanno scoperto". Scrivete nome e cognome di questi scienziati, il titolo dell'articolo scientifico pubblicato che parla di tali scoperte e la fottuta rivista scientifica su cui lo hanno pubblicato. Voglio leggerli!
        Magari avete anche ragione su tutta la linea, ma fin tanto che scriverete solo polpettoni sentimentali non sarete credibili. 


       PS Ma voi assumereste o fareste assumere ai vostri figli un farmaco, anche uno semplicissimo come un farmaco contro il raffreddore, che sia stato testato solo tramite un software? Prima di rispondere leggetevi questo articolo e pensate a cosa poteva succedere se  avessero messo in commercio questa categoria di farmaci senza accorgersi, tramite la sperimentazione animale, che davano problemi cardio-vascolari.

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