Sunday 12 May 2013

L'amore al tempo dei riots: un pizzico di magia e di mistero


    Era il 21 ottobre del 2011, ancora riuscivo a vedere un po' della magia che un luogo come Londra dovrebbe sprigionare. Era il mio secondo appuntamento con Alessia, in teoria un'uscita di gruppo che pero' ero interessato a tenere piccolo. Praticamente io e lei. Si', so che non ho ancora parlato di Alessia. Tornero' in seguito sui miei passi per raccontare dei riots e poi dell'incontro con Alessia, per adesso leggetevi questo breve flash-forward, un'anticipazione che vi do perche' in qualche modo legata al post pubblicato subito prima di questo. Si tratta del racconto della serata che feci su Italiani a Londra il giorno dopo.




SARA' STATO PERCHE'... 





22/10 alle 11:22
...ho dato l'appuntamento al Crematorium di West Ham che ieri sera nessuno si e' unito a me ed Alessia? O perche' avevo promesso un non-programma a sorpresa sicuramente deludente? Fatto sta che eravamo solo in 2 (ma che dispiacere!).
Ecco come e' andata.

Il Borough di West Ham  non offre grandi attrattive, senonche', cercando su Google per musica live mentre organizzo il weekend, incappo nel sito del Bridge House 2, il "leggendaro BH2". Ingresso free, tre gruppi che suonano. Perche' no?
E cosi' la nostra meta e' il BH2. Per due giorni internet a casa mia non ha funzionato se non a singhiozzo per decidere di mollarmi del tutto giovedi mattina. Non mi ricordo l'indirizzo, ho solo una vaga memoria della posizione della strada sulla mappa, una parallela di Manor Road quasi arrivati a Canning Town Station. Ci incamminiamo in quella direzione, lungo una strada dove dopo un po' scompaiono anche le case, rimane solo la ferrovia e oltre di essa magazzini ed altri impianti industriali. Arrivati in cima a Manor Road siamo costretti ad usare GoogleMaps per orientarci: qui e' tutto un cantiere e il dubbio di aver sbagliato strada e' forte. In realta siamo vicini, dobbiamo solo attraversare Manor Road e raggiungere la parallela. Dal suo imbocco guardiamo la strada che si inoltra tra la ferrovia ed una fila di magazzini. Ci guardiamo negli occhi, dubbiosi, ma un cartello (piccolo) appeso al muro riporta la scritta BH2 sopra una freccia. Quindi siamo sulla strada giusta. Ci incamminiamo, sfilando accanto a magazzini, fabbriche di non si sa cosa, cantieri e piazzali ingombri di macerie e ruspe gigantesche. Un camion sta appollaiato su un tetto, a mo' di insegna di una compagnia. 
-Qui finiamo in un posto dove ci espiantano gli organi-, commenta Alessia. E poco dopo passiamo davanti ad un pub il cui aspetto e posizione fa pensare che quegli organi espiantati li servano poi come cibo ai suoi avventori. Del resto cosa ci finisce in un pudding o pie inglese non hai proprio modo di indovinarlo. Neanche dal sapore, che e' sempre lo stesso. 
Percorriamo tutta la strada, arriviamo a Star Lane Station e del BH2 nessuna traccia. In pratica siamo tornati quasi al punto di partenza, solo che ci troviamo sul lato opposto della ferrovia. Ci giriamo e vediamo in terra, appoggiato contro un muro, un altro cartello con scritto "the legendary Bridge House 2". Non si puo' che ridere e tornare sui nostri passi, e cosi' troviamo, a circa meta' altezza della strada, un terzo cartello, che non potevamo vedere venendo dalla  direzione opposta, che ci guida in una traversa ancor piu' tetra e polverosa fino ad un localino il cui accesso e' condiviso con una officina di autoriparazioni che alle 8 di sera e' ancora aperta. Un gruppetto di ragazzi con giubbotti di pelle beve birra di fronte alla piccola porta di ingresso. 
-Direi di provare ad entrare-, dico io. -Ormai siamo qui.
Attraversiamo la strada ed indovinate un po'... i ragazzi parlano italiano! Li scansiamo, saliamo due rampe di scale strette sul cui pianerottolo si affacciano i bagni e raggiungiamo un locale veramente angusto, occupato per un quarto dal bancone e per un altro quarto da uno spazio transennato dove si esibiscono le band. Uno striscione rosa pieno di brillantini dice "Happy 18th Birthday!" Fantastico, una festa di diciottenni. Giriamo sui tacchi e torniamo giu'. Uscendo chiedo ai ragazzi: -Ma c'e' un compleanno? 
-Sembra-, risponde uno. -Noi siamo qui per suonare e non ne sapevamo niente.
-Chi siete?
-Gli Charme.
-Ah, siamo venuti proprio ad ascoltare voi.- Bugia grossa come una casa, ma qualcosa dovevo pur dirgli.
-Davvero?...- E continuiamo a parlare. 
Ovviamente non possiamo piu' andarcene finche' non hanno suonato. Torniamo su, mentre si esibisce un gruppo rock, ragazzi bravi ma ripetitivi. Nel frattempo cominciano ad arrivare gli invitati alla festa: ragazze i cui volti sono nascosti da maschere di make-up, inguainate nei vestiti tipici della notte londinese, comodi in caso di visita ginecologica. Avranno speso ore a prepararsi per quella serata. Lascia un po' perplesso il fatto che la maggior parte non e' neanche maggiorenne, qualcuna e' proprio giovane. Ma quasi ti fa star male la loro espressione delusa quando si rendono conto chi siano i rappresentanti della controparte maschile. Li guardano e alla prima occhiata si rendono conto che con quel materiale non c'e' proprio possibilita' di farci niente. Neanche con molta fantasia. Neanche con l'aiuto dell'alcol. Anzi, soprattutto a causa dell'alcol, che ben presto sara' fluito ben oltre il grado "mi disinibisco un pochetto" per raggiungere quello "barcollo...e fra un poco crollo".
L'acustica del locale, come spesso accade nei pub londinesi, e' pessima: volumi troppo alti, casse piazzate nei punti piu' strategici per sfondare i timpani degli avventori ed impedire ogni tentativo di conversazione, spazi angusti che fanno rimbombare i bassi fino a coprire tutti gli altri suoni compresa la voce del cantante. Ti gusti la musica meglio dalla tromba delle scale, e li me ne starei, non fosse veramente squallido, soprattutto per il continuo andirivieni verso e da le toilette.
Fortunatamente arriva il turno degli Charme.
Beh, devo dire che mi sono piaciuti. Anche se chi se lo immaginava di andare a finire in un locale underground nel mezzo di una zona industriale inquietante per ascoltare un gruppo appena emigrato dalla sicilia!

Questo e' il link su Myspace

http://www.myspace.com/charmerockband/music/songs/1-modern-times-83648869

Ma vi assicuro che dal vivo sono migliori.
Stasera alle 8 suonano al Bird's Nest (chissa' se quest'uccello e' un cuculo) vicino Greenwich

http://www.viewlondon.co.uk/pubsandbars/birds-nest-maps-26797.html

e lunedi alla stessa ora al Barfly di Camden.
Per chi ha la possibilita' consiglio caldamente di andare ad ascoltarli.

PS la serata e' finita in un ristorante messicano con una salsa very hot e un cameriere scocciatore che e' scomparso solo quando gli ho detto di tenersi il resto. Ma non credo che a voi questo interessi.



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