Monday 14 January 2013

Toponomastica londinese



Potete vedere la mappa ad alta risoluzione qui

Chi avrebbe mai detto che il nome della localita' Croydon deriva da "valle dei crochi"? E che Chiswick viene da "fattoria del formaggio"? Qui potete trovare un interessante articolo relativo alla toponomastica londinese, cosi' come gli odierni nomi sono arrivati ai giorni nostri dagli originali dati ai luoghi dai sassoni, occupanti della romana Londinium dopo il ritiro dell'Impero dalle Isole Britanniche avvenuto, a livello militare-amministrativo, definitivamente nel 410 d.C.
Il post prende spunto da una poco conosciuta mappa sassone, che nn fu disegnata relativamente ad un periodo ben preciso bensi' ricostruisce il territorio londinese durante un'epoca che va dal 500 al 1050 a.C., cioe' dall'epoca immediatamente successiva al ritiro dell'Impero Romano, appunto, l'era di Vortigern e Uther Pendragon, padre del semileggendario King Arthur (indipendemente che questa figura sia collegata al condottiero Lucio Artorio Casto e alla sua cavalleria sarmata o ad Ambrosius Aurelianus che vinse la battaglia del Monte Badon) fino a quella immediatamente precedente all'arrivo dei nuovi dominatori di lingua francese, i Normanni, che nel 1066 sbaragliarono le difese isolane ad Hastings per prendere il controllo della Britannia. L'articolo non e' uno studio approfondito della toponomastica, ma solo lo scritto di un amatore che desidera proporre a quante piu' persone possibile cosa c'e' da scoprire a London. Potete seguirlo su Twitter come @LDN Everything London.
In seguito a questa lettura mi sono messo a raccogliere un po' di materiale relativo alla toponomastica londinese, cercando su internet o semplicemente raccogliendo racconti di altre persone. Il post sulle Seven Sisters che ho precedentemente pubblicato qui e' anch'esso frutto di questa ricerca. Alcune delle nozioni apprese sono abbastanza comuni e conosciute, come ad esempio il fatto che i nomi di localita' che finiscono in "chester", tipo Manchester e Colchester, sono insediamenti nati attorno ad accampamenti fortificati romani, chiamati castrum. Dalla stessa parola latina deriverebbe Castilla, la regione spagnola. Simile origine ha pure la parola "castello", sebbene questa forse derivi da castra, altra forma di castrum. Perdonate la mia vaghezza, non ho fatto studi classici ne' tanto meno un liceo.
Altre informazioni sono meno diffuse, invece, spesso delle vere e proprie curiosita'. I nomi che finiscono in "don" e "den", per esempio, derivano dall' inglese antico (o sassone) den, che significa "collina". E cosi' Wimbledon, che un tempo sorgeva unicamente su una collina, fu nominata aggiungendo al suffisso don il nome di un fiore che cresceva nell'area, secondo taluni, o quello di una famiglia che possedeva gran parte della collina, secondo talaltri. Da notare che solo dopo la costruzione della metropolitana il centro di Wimbledon si e' spostato ai piedi della collina, che ora viene chiamata Wimbledon Village.
L'area di Soho era anticamente riserva reale di caccia e, secondo gli esperti di storia di Londra, deriverebbe il suo nome, che compare per la prima volta nel XVII sec., dall'antico grido utilizzato da Tudor durante la caccia per aizzare la muta dei cani: "So-ho! There goes the fox!"
L'origine comunemente conosciuta del nome di Elephant and Castle, invece, e' sbagliata. La credenza la fa risalire al tempo della dominazione normanna, quando a Corte si parlava francese (i Normanni, sebbene di origine scandinava, derivano il loro nome dalla regione francese della Normandia, di cui avevano adottato la lingua): Elephant and Castle non sarebbe altro che la bastardizzazione attuata dal popolino, per darne un senso compiuto, del francese "L'enphant de Castille", ovvero come i Normanni si riferivano ad una delle tante principesse spagnole, l'Enfanta appunto, che furono coinvolte nella storia inglese. Pare che invece il nome derivi da quello di una locanda che fungeva da stazione di posta, ovvero dove le carrozze cambiavano i cavalli. Per i nomi di locande, pub e simili luoghi di ritrovo gli inglesi hanno sempre avuto grande fantasia. Di seguito riporto un estratto da Wikipedia.

Name
The "elephant and castle" from the 14th century choir stalls at Chester Cathedral

The "Elephant and Castle" is derived from a coaching inn of that name on the site. The earliest surviving record of this name relating to the area is in the Court Leet Book of the Manor of Walworth. This local court had met at "Elephant and Castle, Newington" on 21 March 1765. Previously the site was occupied by a blacksmith and cutler – the coat of arms of the Worshipful Company of Cutlers features an elephant with a castle (possibly meant to be a howdah) on its back, which in turn was used because of the use of elephant ivory in handles.

'Newington' is one of the most common place names in England (see Newington Green and Stoke Newington in north London), and from 1750 the area became more important and so the informal name, from the pub at this junction, was adopted. Compare 'Angel' at Islington, or Bricklayers Arms a short distance along New Kent Road from Elephant and Castle.

The inn site was rebuilt in 1816 and again in 1898, although the present Elephant & Castle pub, at the junction of New Kent Road and Newington Causeway, was part of the 1960s comprehensive redevelopment.
Folk etymologies

A common misconception is that the term "elephant and castle" is a corruption of "la Infanta de Castilla" which may refer to any of a number of Spanish princesses connected to English history including Eleanor of Castile, Catherine of Aragon, and Maria, daughter of Philip III of Spain.
Rise to metropolitan prominence



Sempre da una couching inn ha origine il nome Whetstone, nel Bourough di Barnet in North London. La parola significa "pietra d'acqua" o " pietra per affilare". Faccio notare che la pietra usata dai contadini (e giardinieri) per affilare forbici, falci e falcetti, necessita di essere bagnata prima dell'uso. La pietra in questione, che si trova tutt'ora piantata in un marciapiede di Barnet, veniva in realta' usata per montare in sella ai cavalli dagli ospiti della locanda, ma pare che avesse altresi' utilizzo per affilare le spade. Qui potete trovare maggiori dettagli.
Dato che vorrei parlare della pronuncia dei nomi di alcune localita' londinesi, e' necessaria una piccola nota sull'inglese antico o anglo-sassone, in realta' un gruppo di almeno quattro lingue dialettali parlate in altrettanti regni in cui l'isola era un tempo divisa, nel periodo storico che va dal 450 circa (definitiva scomparsa di ogni forma amministrativa romana) al 1066 (battaglia di Hastings e conquista normanna dell'Inghilterra). L' Old English era un linguaggio molto ricco e vario, e soprattutto era fonetico, cioe' pronunciato come era scritto. e possedeva tre declinazioni (maschile, femminile, neutrale), tre numeri (singolare, plurale e duale) e sei casi (nominativo, accusativo, genitivo, dativo, strumentale e vocativo). Niente a che vedere con l'inglese moderno, insomma, che tutta quella espressivita' l'ha persa, da cui il disamore che i tedeschi (la cui lingua ancora possiede quella varieta') provano per l'inglese.
Una delle cose che saltano all'occhio, o meglio all'orecchio, e' la pronuncia di Greenwich, che nn e' "grinuic" come si pensa in Italia. ma "grenic" o "grenec". Dove la C e' come in "ciao", la W e' muta come quasi sempre in inglese e quindi niente di strano che dopo la N ci sia subito I o E. Ma perche' la prima parte del nome, "Green", non ha la stessa pronuncia della parola che noi traduciamo con "verde"? Nella mappa sassone riportata ad inizio post la localita' e' segnalata come Grēnewic, nome risalente al VI sec.: da qui la mia deduzione che la pronuncia derivasse da una parola sassone il cui significato non era green/verde ma qualcosa di diverso. Deduzione in parte sbagliata. Il nome e' composto dalle parole grēne e wic. Grēne in Old English significa "green grass foliage", ed essendo l'anglosassone lingua fonetica (anche se non quanto l'Italiano, che pare essere la lingua piu' fonetica al mondo) la pronuncia era "gren" o "grene". Pronuncia che e' rimasta, mentre lo spelling e' mutato nella forma moderna. Wic invece significa "residenza", "casa", anche con l'accezione di "fortezza". Cosa abbia indotto i Sassoni a dare tale nome alla localita' e' abbastanza ovvio. Il nome muta nei secoli: nel 964 compare in alcuni documenti senza piu' l'accento piano, e in epoca di poco successiva diventa Grrenwich. Ma gia' nel 1011 ha ottenuto la forma attuale di Greenwich, sebbene nel 1086, particolarita', nel Domesday Book il villaggio viene annotato come Grenviz (forse dovuto alla lingua norrena degli invasori normanni).
Altro nome dalla pronuncia particolare e' Southwark, pronunciato "sathak", col th tipico, quasi "f". Un po' diverso dalla pronuncia "sauth" di south/sud. La questione e' la stessa di Greenwich, anche se la documentazione che ho trovato mi fornisce una parola in OE, sūth, che non ritrovo in nessun traduttore dall'Old al Modern English. Potrebbe trattarsi di un errore di battitura. Passando oltre, la localita' compare nel X sec. in documenti sassoni come Suthringa Geweorche, il cui significato e' "defensive work of the men of Surrey". Nel 1086, nel Domesday Book, viene registrato come Sudweca, ovvero "southern defensive work", dalle parole sassoni sūth (quella che non ho trovato sul traduttore) e weorc (fortificazione), essendo la parte piu' a sud di London Bridge e City of London. Non ne ho la certezza matematica, ma deduco che anche per questo nome sia stata mantenuta la pronuncia del sassone mutandone pero' la forma scritta nel moderno spelling.
Altra localita': Lewisham. Il villaggio viene registrato nel 1086 nel famigerato libro voluto da Guglielmo il Conquistatore come Lewesham, ovvero "homestead or village of a man called Lēofsa", nome personale che viene aggiunto al suffisso sassone hām o ham, che significa "home" oppure "homewards" suffisso che compare in moltissimi nomi londinesi, come noteranno gli appassionati di calcio (Tottenham, West Ham e cosi' via). Nel 918 il nome era Lievesham, ma vi si fa riferimento nei documenti piu' antichi come Liofshema Wearc, ovvero "boundary of the people of Lewisham".
Ed ora pasiamo a Giuseppe Garibaldi, in quanto il suo nome e' legato a quello di una zona di Londra. Fu chiamato "l'Eroe dei due Mondi" e da qualcuno in tempi piu' recenti "terrorista", anche se personalmente ritengo l'autore dell'ultimo commento senza ne' arte ne' parte. Non ho mai studiato ne' tanto meno approfondito ne' il personaggio storico ne' l'uomo, essendo di un periodo storico che nn mi interessa particolarmente, ma siicuramente combatteva per degli ideali, non solo in Italia, ma anche in Spagna, in Francia contro i prussiani (i quali persero un'unica bandiera in quella guerra, conquistata dai garibaldini in una battaglia per altro persa dai francesi) e, ovviamente, in Sud America. E quasi quasi anche in Nord America, nella "Guerra di secessione americana" (che secondo alcuni storici sarebbe meglio chiamare "guerra fra stati" in quanto non si puo' parlare di vera secessione). Vi combatterono i garibaldini, equamente divisi fra Nord e Sud (l'ideale di liberta' puo' variare in una infinita' di sfumature), mentre Garibaldi rimase ospite delle regie carceri in Italia. Dicevo, sicuramente Garibaldi combatte' per degli ideali, e sicuramente contribui' a far si' che il Nord Italia depredasse il Sud: prima dell'Unita' d'Italia, Napoli era la seconda citta' europea x importanza e possedeva la prima flotta del Mediterraneo, in tutto il Sud non c'era stato un solo emigrante mentre solo il Veneto ne aveva avuto gia' piu' di un milione.
Ma perche' parlare di Garibaldi relativamente alla toponomastica londinese? Garibaldi ebbe molti contatti con Londra ed altre citta' inglesi, fece almeno un viaggio a New Castle cercando fondi x sostenere la sua campagna di guerra (i Savoia figuriamoci se avevano soldi da cacciare per la "loro" guerra), cosi' come fecero anche Mazzini (che a Londra consumo' il suo esilio) e i figli di Garibaldi. I collegamenti fra i repubblicani italiani e parte della societa' inglese erano forti e intensi in quel periodo, al punto che on line ho trovato numerose tesi e corsi di PhD riguardo tale argomento, collegamenti che avrebbero addirittura avuto ripercussioni sullo sviluppo dei partiti politici inglesi moderni.
Or bene, un giorno vado a lavorare nel giardino di un publisher a Londra, il quale al termine del lavoro, sulla porta di casa, avvia un discorso sul rugby. Il sabato prima si era appena giocato Italia-Scozia del Sei Nazioni. Ora, come ho poi fatto notare al mio manager, mandarmi quel giorno proprio a casa di uno scozzese (ho scoperto la sua nazionalita' sulla soglia di casa) poteva non essere proprio...sano. Fortunatamente trattavasi di persona in la' con gli anni e di indole mite, e sebbene rattristato dal cucchiaio di legno vinto dalla sua squadra e' stato molto gentile. Non mi ricordo bene come, ma siamo passati dal parlare di rugby al parlare di eroi nazionali: al che lui mi nomina Garibaldi e racconta che proprio l'Eroe dei due Mondi ha dato il nome a Maida Vale a Londra. Sebbene "Valle di Maida" sia plausibilmente un nome dato da un italiano, nn ho trovato nessun documento a suffragio di tale ipotesi. Del resto non ci sono molti documenti ufficiali riguardo il viaggio di Garibaldi in Inghilterra. Maida e' una cittadina calabrese, che fu luogo di importanti battaglie e alterne vicende sia durante le Guerre Napoleoniche che durante la Guerra per l'Unita' d'Italia: in particolare fu luogo di una battaglia tra inglesi e francesi, che vide i primi vincitori sebbene in numero decisamente inferiore, battaglia che dette pero' loro solo un brevissimo controllo della zona prima che i napoleonici facessero di nuovo piazza pulita delle giacche rosse. Parrebbe quindi che il nome sia stato invece imposto non da Garibaldi ma da un certo Sir John Stuart, liutenant-general durante le Guerre Napoleoniche (particolarita', anche lui ha combattuto nella Guerra Civile Americana), e che avendo sconfitto i francesi appunto a Maida ebbe, dalla Corte di Palermo, il titolo di Conte di Maida. Quando poi i francesi costrinsero gli inglesi a lasciare l'Italia in fretta e furia, Sir Stuart fece ritorno a Londra portandosi il titolo nobiliare e da lui prese il nome l'area dove aveva la residenza. In ogni caso, che sia stato Garibaldi o Sir Stuart, Maida Vale deve il suo nome alla cittadina calabra.
Stranamente come esiste una Pimlico a Londra, esiste anche una Pimlico vicino Vicenza, dove e' cresciuto Mazzini, anche se l'etimologia del nome sembra derivare dal nome di un tizio che produceva della ottima ale:
At some point in the late seventeenth or early eighteenth century, the area ceased to be known as Ebury or "The Five Fields" and gained the name by which it is now known. While its origins are disputed, it is "clearly of foreign derivation.... Gifford, in a note in his edition of Ben Jonson, tells us that 'Pimlico is sometimes spoken of as a person, and may not improbably have been the master of a house once famous for ale of a particular description."[1] Supporting this etymology, Rev. Brewer describes the area as "a district of public gardens much frequented on holidays. According to tradition, it received its name from Ben Pimlico, famous for his nut-brown ale. His tea-gardens, however, were near Hoxton, and the road to them was termed Pimlico Path, so that what is now called Pimlico was so named from the popularity of the Hoxton resort".[2]
Si noti comunque che, come scritto, il nome "e' chiaramente di origine straniera..." 


PS Per quei lettori che non sono pratici della cultura inglese, spiego che ale e' il nome che danno alla loro birra annacquata.





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