Tuesday 27 December 2011

Helleborus

Spesso mi chiedono quale sia il  mio fiore preferito. Non e' una risposta facile per un giardiniere.
Quale scegliere? Ogni fiore, ogni pianta ha la sua particolare bellezza se inserita nel giusto contesto.
Ma l' Helleborus viridis, con la sua particolare forma e colore,
e' senz'altro il mio fiore. 
Feci il primo incontro con questo fiore quando ancora ero bambino, in primavera 
nei boschi delle colline che circondano la citta' di Prato, in Toscana.
 All'epoca i boschi arrivavano molto vicino alla citta'. 
Rimasi subito affascinato dal suo colore, verde, come non ne avevo mai visti. 
Per me, a quell'eta', le foglie erano verdi e i fiori di altri colori.
Un fiore non poteva essere verde.
Provai a portarmi la pianta a casa, con radici e tutto, riuscendo solo a tagliarmi con un vetro.
Credo che l'elleboro mi sia entrato nel sangue all'epoca.
Durante la mia carriera di giardiniere ho spesso avuto a che fare con gli ibridi orticoli 
di elleboro, senza mai provare per essi grande fascino.
Successivamente ho trovato nuovamente l'elleboro quando mi trasferii a vivere 
sull'Appennino tosco-emiliano.
Nei boschi montani questo elleboro cresce rigoglioso, per lo piu' in gruppi.
Fiorisce due volte nel corso dell'anno, in autunno e alla fine dell'inverno,
Araldo dell'arrivo del Re in Inverno e della sua prossima partenza.
Quando tra faggi e castagni l'elleboro e' in fiore, significa che l'autunno e' quasi alla fine: 
di li' a poco arriveranno le prime gelate e non si troveranno piu' funghi nel sottobosco
coperto di foglie brune. Poi arrivera' la neve, una coperta per il terreno stanco.
Da meta' inverno le temperature torneranno a salire, la neve si sciogliera',
e l'elleboro tornera' a crescere, prima solo piante isolate nelle poche chiazze di suolo nudo.
Poi, con il ritrarsi del manto nevoso, in gruppi sempre piu' numerosi. 
L'inverno sta per finire, pare voglia annunciare. Ed il gelido Re dovra' lasciare i monti
per ritirarsi verso nord. Potra' ancora dare uno o due colpi di coda,
ma lo Spirito della Primavera lo incalza da presso e lo sospinge 
fuori da terre che non gli apparterranno piu' per le prossime stagioni. 

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